Alfonso Manfuso
Alfonso Manfuso

MEDICO CHIRURGO
SPECIALISTA IN CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE

Curriculum

  • Azienda
    Universitaria Ospedaliera Consorziale - Policlinico di Bari

    Dirigente Medico presso l’U.O.C. di Chirurgia Maxillo-Facciale

  • Ospedale IRCCS
    “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo (FG)

    Dirigente Medico presso l’U.O.C. di Chirurgia Maxillo-Facciale, ORL, Odontoiatria

  • Università degli
    Studi di Roma
    "Tor Vergata"

    Dottorato di ricerca in Neuroscienze

  • Università degli
    Studi di Napoli “Federico II”

    Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale

  • Università degli
    Studi di Napoli “Federico II”

    Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia

Laureato in medicina e chirurgia, specializzato in chirurgia maxillo-facciale, ha dall’inizio della sua carriera volto il suo interesse ai vari aspetti della chirurgia ricostruttiva testa-collo, da sempre attento alle innovazioni tecnologiche in ambito chirurgico. Impegnato in attività di ricerca nell’ambito di progetti europei, svolge attività ospedaliera ed intrattiene rapporti di collaborazione con diverse realtà sanitarie italiane

  • Membro della Società Italitana di Chirurgia Maxillo-Facciale (SICMF)
  • Membro della Società Europea di Chirurgia Maxillo-Facciale (EACMF)
  • Membro della Associazione Italiana di Chirurgia Estetica Facciale (AICEF)
  • Medico volontario Associazione Onlus “Sol y Luna” per missioni umanitarie in Perù
  • Collaborazione per progetti di ricerca con Istituto di Anatomia – Università di Tubingen
  • Collaborazione per progetti di ricerca con Università di Roma “Tor Vergata”
  • Vincitore Bando Europeo Horizon 2020 – Programma Europeo per la ricerca e l’innovazione
  • Premio miglior caso clinico chirurgia facciale AICEF – Bologna 2016
  • Autore di pubblicazioni scientifiche di carattere internazionale
  • Copelli C, Manfuso A, Aragona T, Cama T, Topazio D, Hirt B. Anatomic landmarks for masseteric nerve identification: Anatomic study for a new reference point. J Plast Reconstr Aesthet Surg. 2020 Nov 8:(20)571-4
  • Tewfik K, Chiarelli P, Battaglia S, Catanzaro S, Pederneschi N, Copelli C, Manfuso A, Cassano L, Longo F. Adequacy of the Italian National Tariff for Orthognathic Surgery: A cost analysis using the Activity Based Costing (ABC) Method. J Craniofac Surg. 2020 Aug 28

  • Tewfik K, Manfuso A, Cassano L, Pederneschi N, Copelli C. Designing a Masterclass in free flap surgery for head and neck surgeons: Our experience. Microsurgery 2020 Nov;40(8):929
  • Pansini A, Copelli C, Manfuso A, d’Ecclesia A, Califano L, Cocchi R. Pott’s Puffy Tumor and Intranasal Cocaine Abuse. J Craniofac Surg. 2020 Jun;31(4):418-420

  • Copelli C, Manfuso A, Pederneschi N, Hanna KT, Cassano L, Cocchi R. Reconstruction of Full- Thickness Defects of the Lower Lip With a Double Overlying Cervical Flap. J Craniofac Surg. 2019 Jul;30(5):428-430

  • Copelli C, Manfuso A, Cocchi R. – Lembo di anterolaterale di coscia – Trattato di tecnica chirurgica in chirurgia maxilla-facciale – II Volume Edizioni Idelson Gnocchi 2019 
  • Copelli C, Tewfik K, Cassano L, Pederneschi N, Catanzaro S, Manfuso A, Cocchi R. Management of free flap failure in head and neck surgery. Acta Otorhinolaryngol Ital. 2017 Oct;37(5):387-392

  • Dell’Aversana Orabona G, Romano A, Bonavolontà P, Abbate V, Manfuso A, Iaconetta G, Hirt B, Califano L. Tumor model for surgical simulation to asses a minimally invasive endoscopic approach for midcheek mass removal. Surgical Oncology 2017 Sep;26(3):286-289 
  • Catanzaro S, Copelli C, Manfuso A, Tewfik K, Pederneschi N, Cassano L, Cocchi R.Intraoperative navigation in complex head and neck resections: indications and limits. Int J Comput Assist Radiol Surg. 2017 May;12(5):881-887 
  • Abbate V, Romano A, AlQahtani A, Manfuso A, Hirt B, Castelnuovo P, Califano L. Midcheek endoscopic anatomy. Head Neck. 2016 Apr;38 Suppl 1:E268-273 
  • Copelli C, Manfuso A, d’Ecclesia A, Catanzaro S, Cassano L, Pederneschi N, Tewfik Hanna K, Cocchi R. Endoscopic transnasal approach and intraoperative navigation for the treatment of isolated blowout fractures of the medial orbital wall. J Craniomaxillofac Surg. 2015 Dec;43(10):1974-1978 
  • Ferrara S, Manfuso A, Califano L, Iaconetta G. Osteonecrosi della mascella con esposizione dell’osso zigomatico durante la terapia a base di acido zolendronico: caso clinico Chirurgia 2014 Aprile;27(2):109-13

CHIRURGIA IMPLANTARE

NEOPLASIE MALIGNE

CHIRURGIA ORALE

LESIONI NERVOSE

CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA

MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA

PATOLOGIE DEL DISTRETTO
TESTA-COLLO

Rappresentano la causa più frequente di consulto al chirurgo maxillo-facciale; denti affetti da processi infiammatori, oppure malposizionati in arcata possono essere la causa scatenante.

Non raramente i disturbi sono congeniti, ma si rendono clinicamente evidenti in età adulta, o casualmente nel corso di una visita odontoiatrica. Frequentemente si manifestano con lesioni di natura cistica a carico della mandibola o del mascellare superiore. In casi gravi, possono evolvere in ascessi del volto e del collo che richiedono la ospedalizzazione del paziente. La corretta diagnosi viene eseguita con l’esame clinico del paziente in associazione ad approfondimenti radiologici. Nella maggior parte dei casi il trattamento è chirurgico, e può essere eseguito in anestesia locale o generale a seconda dei casi.

Gli interventi di chirurgia demolitiva maggiore, eseguiti per il trattamento di patologie maligne e non, possono lasciare a livello del distretto testa-collo reliquati estetici e funzionali estremamente gravi. La chirurgia ricostruttiva si pone come obiettivo il ripristino delle unità anatomiche e funzionali del volto, attraverso l’impiego di tecniche chirurgiche dedicate.
L’impiego di innesti ossei o cartilaginei, tecniche di trasposizione di tessuto donatore (lembi liberi rivascolarizzati), l’utilizzo di mezzi protesici personalizzati, e la disponibilità di presidi tecnologici di ausilio nelle fasi di progettazione ed esecuzione dell’intervento (navigazione intraoperatoria, stampa 3D, protesi customizzate) sono oggi di impiego routinario nelle strutture di riferimento per la chirurgia ricostruttiva cervico-facciale.

 

Ogni anno si registrano circa 10.000 nuovi casi; sono più frequenti in pazienti tra 50 e 69 anni.
Il 90 % delle diagnosi sono rappresentate da trasformazioni maligne dell’epitelio aereo-digestivo superiore (carcinoma squamocellulare): fumo, consumo eccessivo di bevande alcoliche, traumatismi cronici (uso di protesi dentarie incongrue), e agenti virali come l’HPV, possono rappresentare un fattore di rischio importante.
Le lesioni maligne del cavo orale spesso sono sottovalutate, e possono risultare asintomatiche fino ad uno stadio avanzato della patologia. Pertanto un attento autoesame del cavo orale, periodici controlli medici, e l’eliminazione dei fattori di rischio riconosciuti, rappresentano per il paziente la principale arma di prevenzione e diagnosi precoce.
Ad oggi il trattamento di queste patologie, secondo i moderni protocolli, prevede un approccio multidisciplinare, con interazione tra gli specialisti del distretto testa-collo, oncologi e radioterapisti, in Centri di cura di riferimento riconosciuti, per una corretta gestione del percorso terapeutico.

Il nervo faciale costituisce il VII paio di nervi cranici, e nella sua componente motoria è deputato alla innervazione dei muscoli che regolano la mimica del volto. La compromissione della sua integrità, nel decorso intracranico attraverso il meato acustico interno, o nel tragitto extracranico, in cui percorre la ghiandola parotide, può essere causa di una paralisi facciale. Oltre a rappresentare una condizione socialmente invalidante, è causa di deficit funzionali importanti legati al mancato ammiccamento e chiusura della palpebra, e ai ridotti o assenti movimenti delle labbra. La diagnosi di questa condizione prevede una visita con lo specialista, e l’esecuzione di indagini radiologiche mirate. Il trattamento dipende dalla causa scatenante, e dal tempo intercorso rispetto all’insorgenza dei sintomi, oltre che dalla presenza di altre condizioni patologiche concomitanti. Il nervo alveolare inferiore è un nervo sensitivo, il cui territorio anatomico di distribuzione è localizzato tra il labbro inferiore ed il mento per la parte cutanea, la gengiva buccale e gli elementi dentari per la porzione intra-orale; la sua lesione può verificarsi come complicanza di interventi chirurgici (estrazione del terzo molare, terapia endodontica, chirurgia implantare, iniezione di anestetico locale), come lesione in seguito a trauma del terzo inferiore del volto, o essere secondaria ad un intervento demolitivo a carico del corpo mandibolare per patologie sia benigne che maligne. La sintomatologia conseguente al suo alterato funzionamento può comprendere: anestesia (totale assenza di sensibilità), parestesia (sensazione alterata, spontanea e soggettiva che il paziente non percepisce come dolorosa), ipoestesia (diminuita sensibilità dopo applicazione di uno stimolo), iperestesia (accentuata sensibilità dopo applicazione di stimolo), disestesia (sensazione alterata, spontanea e soggettiva che il paziente riferisce come non confortevole associata a bruciore/dolore), allodinia (dolore associato all’applicazione di uno stimolo generalmente non doloroso), o una variabile associazione di queste. La corretta diagnosi viene formulata attraverso l’esecuzione di test specifici, clinici e strumentali, che siano in grado di determinare il tipo di lesione e la sua entità. Il trattamento dipende dal tipo di danno nervoso, e può variare da terapie farmacologiche, a trattamenti chirurgici che dipendono dallo specifico caso.

Il volto rappresenta la regione anatomia più importante nelle dinamiche di vita sociale e di comunicazione. L’estetica del viso dovrebbe rispondere a criteri di proporzione e di armonia, che non dovrebbero mai nascondere, o ancor peggio eliminare i tratti distintivi ed originali di una persona, semmai dargli risalto, sotto la luce più opportuna. La medicina estetica dispone di numerose soluzioni terapeutiche per il trattamento di imperfezioni, inestetismi o esiti di interventi chirurgici, alcuni tra questi: i peeling e la laserterapia per il trattamento di superficie di zone cutanee alterate, i materiali riempitivi come i filler, per dare il giusto volume, e mettere in risalto aree cruciali del volto; la tossina botulinica per lifting non aggressivi. In casi selezionati può essere necessario ricorrere ad un intervento chirurgico per ottenere risultati affidabili e stabili nel tempo. Tra le procedure che coinvolgono il chirurgo maxillo-facciale, la rinoplastica detiene una posizione privilegiata per la complessità della procedura eper il fascino della tecnica che spinge l’operatore alla ricerca di un ideale di bellezza attuale ed apprezzato.

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